Ha toccato anche Fondi il progetto "Il civico
giusto" che ha come obiettivo la riscoperta delle storie di chi ha
nascosto, anche per mesi, ebrei, partigiani o ricercati politici senza chiedere
o ricevere nulla in cambio. Partita da Roma, la ricerca si è velocemente espansa
nel resto del Lazio fino a raggiungere Fondi dove Alberto Moravia, di radici
ebraiche per parte di padre, si rifugiò tra il 1943 e il 1944: un'esperienza che
lo scrittore usò per il romanzo “La Ciociara”.
L'associazione romana promotrice ha quindi preso contatto
con la famiglia Mosillo che all'epoca, grazie al tramite di Libero de Libero,
ospitò in campagna Moravia ed Elsa Morante. I Mosillo hanno volentieri offerto
ai responsabili del progetto le memorie della famiglia, in particolare i vari
episodi raccontati da Augusto Mosillo ai propri nipoti. Seguiranno altri
incontri per sviluppare il racconto e valutare l'affissione del "civico
giusto" davanti alla casa di famiglia: a quel punto, grazie a un QR code,
la narrazione sarà disponibile per tutti. L'augurio, da parte della famiglia, è
di restituire un ricordo il più possibile onesto e articolato di un passato che
sia fruibile non solo dalle persone direttamente coinvolte ma dall’intera
comunità.
La visita dei ricercatori e dell’associazione a Fondi è
stata accolta con entusiasmo dagli amministratori, in particolare dal sindaco
Beniamino Maschietto e dall’assessore alla Cultura Vincenzo Carnevale. Non appena
il lavoro di riscoperta delle storie sarà ultimato sarà patrocinato e condiviso
con la comunità in un’ottica di valorizzazione della ricchissima storia della
città di Fondi.